L’indice di massa corporea, conosciuto come IMC o BMI (Body Mass Index), è uno degli strumenti più utilizzati per valutare la relazione tra peso e altezza e stimare se una persona si trova in una condizione di sottopeso, normopeso, sovrappeso o obesità. Oltre a essere un indicatore del peso ideale, l’IMC riveste un ruolo importante nella prevenzione e nella valutazione del rischio di malattie cardiovascolari, che rappresentano una delle principali cause di mortalità a livello mondiale.
In questo articolo analizzeremo il legame tra IMC e cuore, spiegando come interpretare i valori, quali sono i rischi associati e quali strategie concrete si possono adottare per proteggere la salute.
Cos’è l’IMC e come si calcola
L’IMC si calcola dividendo il peso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri. La formula è semplice:
IMC = peso (kg) / altezza (m)²
Ad esempio, una persona che pesa 70 kg e misura 1,75 m avrà un IMC di 22,9, valore che rientra nella fascia di normopeso.
Le categorie di riferimento, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono:
- Sottopeso: IMC inferiore a 18,5
- Normopeso: IMC tra 18,5 e 24,9
- Sovrappeso: IMC tra 25 e 29,9
- Obesità: IMC uguale o superiore a 30
Questa classificazione è utile perché permette di identificare condizioni associate a un rischio più elevato di sviluppare patologie cardiovascolari.
Il legame tra IMC e salute del cuore
Un IMC elevato, soprattutto sopra i valori di sovrappeso e obesità, è strettamente collegato a un maggior rischio di problemi cardiovascolari. L’eccesso di massa grassa, infatti, influisce su diversi meccanismi fisiologici che mettono sotto stress il cuore e i vasi sanguigni.
Sovrappeso e ipertensione
Un peso superiore al range ideale può aumentare la pressione arteriosa, condizione nota come ipertensione. Questo accade perché il cuore deve pompare con maggiore forza per garantire la circolazione, affaticandosi nel tempo.
Obesità e colesterolo
L’obesità è spesso associata a livelli alti di colesterolo LDL (“cattivo”) e trigliceridi, mentre tende ad abbassare il colesterolo HDL (“buono”). Questo squilibrio favorisce la formazione di placche aterosclerotiche che possono ostruire le arterie.
Rischio di diabete e sindrome metabolica
Un IMC elevato aumenta la probabilità di sviluppare insulino-resistenza e diabete di tipo 2, due condizioni che aggravano notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari.
Infarto e ictus
L’accumulo di grasso corporeo, soprattutto quello viscerale attorno agli organi interni, è uno dei principali fattori che portano a eventi gravi come infarto e ictus.
Perché anche un IMC basso può essere rischioso
Non solo il sovrappeso, ma anche un IMC troppo basso può rappresentare un problema per la salute cardiovascolare. La mancanza di massa muscolare e di riserve energetiche, infatti, può indebolire l’organismo e ridurre la capacità del cuore di affrontare situazioni di stress fisico.
Inoltre, condizioni come malnutrizione o disturbi alimentari, spesso associati a un IMC inferiore a 18,5, possono aumentare la fragilità vascolare e il rischio di aritmie.
Peso ideale e prevenzione delle malattie cardiovascolari
Mantenere un peso ideale non significa puntare a un numero perfetto, ma a un equilibrio che garantisca energia, salute e benessere a lungo termine. Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari è fondamentale:
Seguire una dieta equilibrata
Un’alimentazione varia e bilanciata aiuta a mantenere valori ottimali di IMC. È consigliato:
- privilegiare frutta, verdura, cereali integrali e legumi
- limitare zuccheri e grassi saturi
- preferire grassi “buoni” come olio extravergine d’oliva e frutta secca
- consumare pesce almeno due volte a settimana
Praticare attività fisica regolare
L’esercizio fisico aiuta a bruciare calorie, ridurre il grasso viscerale e rafforzare il muscolo cardiaco. Bastano 150 minuti settimanali di attività moderata, come camminata veloce o nuoto, per ottenere benefici significativi.
Monitorare l’IMC e la circonferenza vita
Oltre all’IMC, anche la circonferenza addominale è un indicatore importante del rischio cardiovascolare. Valori superiori a 94 cm negli uomini e 80 cm nelle donne sono considerati campanelli d’allarme.
Controllare regolarmente pressione e colesterolo
Check-up periodici aiutano a individuare precocemente alterazioni che potrebbero mettere in pericolo la salute del cuore.
Limiti dell’IMC: non basta da solo
Sebbene l’IMC sia un parametro utile, non racconta tutta la verità sulla composizione corporea. Due persone con lo stesso valore di BMI possono avere condizioni di salute molto diverse, a seconda della percentuale di massa grassa e muscolare.
Per questo motivo, accanto al calcolo del peso, è importante considerare altri indicatori come la massa magra, il grasso viscerale e gli esami clinici mirati.
Un approccio pratico alla salute
Sapere come interpretare il proprio IMC e la sua relazione con le malattie cardiovascolari non serve solo a “fare i conti con la bilancia”, ma a diventare più consapevoli delle proprie scelte quotidiane. Ogni piccolo passo verso il peso ideale, come una passeggiata in più o una scelta alimentare più sana, contribuisce a ridurre il rischio e a migliorare il benessere generale.
La chiave è la costanza: mantenere abitudini sane nel tempo permette di proteggere il cuore e vivere meglio, non solo più a lungo.